Nonostante l’uscita a sorpresa di The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered sia arrivata proprio nella stessa settimana, Kepler Interactive, editore del gioco, ritiene che non abbia ostacolato il lancio del gioco di ruolo Clair Obscur Expedition 33 dello studio Sandfall Interactive. Anzi, il supporto di Microsoft si è rivelato determinante.
Parlando con The Game Business, Matt Handrahan, senior portfolio manager di Kepler, ha spiegato che la visibilità ottenuta durante il Summer Showcase di Xbox dello scorso anno ha giocato un ruolo cruciale. Essere affiancati a grandi nomi come Gears of War e Fable ha trasmesso un messaggio forte: Clair Obscur era un titolo da tenere d’occhio.
Un’esposizione, quella ottenuta grazie alla vetrina Xbox, che ha permesso al titolo di Sandfall Interactive di posizionarsi in modo solido nel segmento dei giochi AA, una fascia di mercato intermedia tra le produzioni indipendenti e i blockbuster tripla A. “È uno spazio spesso indefinito, ma molto ricco. Senza il supporto di Xbox, sarebbe stato difficile rivendicarlo con questa sicurezza“, ha aggiunto Handrahan.
Clair Obscur Expedition 33 e Oblivion Remastered
Quanto alla vicinanza con Oblivion Remastered, Handrahan ritiene che non sia stata una minaccia, anzi. L’interesse rinnovato verso i giochi di ruolo ha probabilmente contribuito a puntare i riflettori anche su Expedition 33. “Abbiamo sempre saputo che Expedition 33 aveva una sua identità ben definita,” ha aggiunto.
“I giochi di ruolo occidentali e giapponesi attraggono pubblici molto diversi. Ci sono persone che amano Elder Scrolls ma che non toccherebbero Final Fantasy, e viceversa.” La fiducia nel progetto, unita al prezzo competitivo e alla disponibilità su Game Pass, ha dato al team la convinzione di poter brillare anche accanto a un gigante come Oblivion. E i risultati, secondo Handrahan, hanno confermato le aspettative.
Anche Ben Starr, doppiatore di Verso, uno dei protagonisti di Clair Obscur, ha commentato favorevolmente la coesistenza tra i due giochi, sottolineando la varietà del mercato videoludico contemporaneo e la capacità dell’industria di offrire esperienze per pubblici diversi. Entrambi i giochi sono stati lanciati alla fine di aprile su PC, PS5 e Xbox Series X/S, e sono disponibili anche su Xbox Game Pass.
La concorrenza è comunque un fattore
Il fatto di uscire nella stessa finestra di rilascio di Oblivion Remastered poteva rappresentare, sulla carta, un rischio per Clair Obscur: Expedition 33. Da un lato, viene riportato in auge uno dei giochi di ruolo occidentali più amati di sempre; dall’altro, Sandfall Interactive propone una nuova IP, sconosciuta al grande pubblico.
Eppure, non solo Expedition 33 ha retto il confronto, ma ha anche trovato il suo spazio – e il suo pubblico – con sorprendente sicurezza. Ciò che rende interessante questo confronto non è tanto la “concorrenza diretta”, ma l’idea che oggi il pubblico dei videogiochi sia molto più segmentato e consapevole rispetto al passato.
Oblivion Remastered ha fatto leva sulla nostalgia e su un’identità ben radicata nel genere RPG open world classico. È un prodotto per chi cerca la libertà d’azione, l’esplorazione sconfinata e quel feeling tipico dei giochi Bethesda. Clair Obscur si presenta come un’opera molto più stilizzata, sperimentale, con una direzione artistica audace e un gameplay che richiama più da vicino i JRPG moderni e i giochi narrativi.
Non è un prodotto “in competizione diretta”, ma uno che si affianca. Proprio questa differenziazione ha permesso a Expedition 33 di non essere oscurato, ma anzi potenziato dal contesto. Paradossalmente, l’hype intorno a Oblivion ha forse fatto da volano per l’interesse generale nei confronti del genere RPG in quella settimana.
Quando l’attenzione dei media e dei giocatori si concentra su un certo tipo di esperienza, è più facile che anche prodotti più piccoli ma ben curati vengano scoperti, discussi, acquistati. In questo senso, Oblivion Remastered potrebbe aver funzionato come catalizzatore, anziché come rivale. In conclusione, questa situazione evidenzia un cambiamento importante nell’industria videoludica: non sempre uscire accanto a un “grande nome” significa essere condannati all’ombra.