In una nuova intervista rilasciata su Famitsu, Yoko Taro si è espresso pessimisticamente sulle AI e sul loro impatto nello sviluppo videoludico. Come riportato dalla rivista giapponese, infatti, il director di Nier Automata avrebbe previsto un futuro molto negativo per gli sviluppatori di videogiochi.
Il catalizzatore della discussione è stato lo stile narrativo di Hundred Line Academy, titolo che Taro (così come molte altre figure di spicco della scena videoludica giapponese) ha aiutato a promuovere nelle ultime settimane.
Se non lo sapeste, Hundred Line è un gioco con cento route differenti, tutte scritte a mano da vari scrittori, principalmente Kodaka, creatore di Danganronpa, e Uchikoshi, creatore di AI Somnium Files.
Yoko Taro si esprime pessimisticamente sulle AI
Parlando di questo incredibile sforzo creativo, Taro ha condiviso come secondo lui le IA un giorno sostituiranno gli sviluppatori. Per il creatore di Nier infatti le IA porteranno ad una completa disoccupazione nel mercato videoludico, diventando quindi la morte per i creatori.
“Le AI manderanno in disoccupazione tutti i creatori di videogiochi. Passeremo da un’era in cui dobbiamo imitare lo stile dei nostri creatori preferiti ad una in cui i nostri scenari preferiti verranno generati. Le AI determineranno le preferenze degli utenti e potranno generare delle route basate su quello che vorranno leggere e le loro capacità di raccomandare lo scenario continuerà a migliorare.”
Succederà davvero o è solo Yoko Taro che fa lo Yoko Taro?
Il discorso sulle AI e la loro implementazione in attività artistiche è molto sfaccettato e verrà inevitabilmente trascinato nel futuro prossimo, se non anche più in là. Si potrebbe veramente aprire un mondo sull’argomento e si può approcciare la cosa da diversi punti, morali, artistici o prettamente tecnici.
Da persona che vive di analisi di dati tecnici e allo stesso tempo si dedica all’arte della scrittura creativa, il ragionamento di Yoko Taro mi fa pensare a già a due enormi problematiche verso questa distopia che vede nel nostro futuro.
Il primo risiede nel lato prettamente tecnico.
Un videogioco in tempo reale generato da una IA è pura fantascienza. Non solo perché non siamo ancora arrivati ad un livello tecnologico adeguato per pensarci, ma anche perché non ci arriveremo se non con progetti di ricerca molto specifici.
Pensate all’impatto ambientale devastante che ChatGPT ha ora, il tutto per essere essenzialmente un Google Chrome automatico. Per creare un prodotto videoludico come quello pensato da Taro servirebbe veramente prosciugare gli oceani se non si trova nel frattempo un metodo di raffreddamento più efficace per i server di questa ipotetica IA.
La seconda cosa che mi dà da pensare è il lato artistico.
Se uno scenario è generato in tempo reale, studiando i comportamenti del giocatore, significherebbe che la scrittura punterebbe sempre e solo ad essere ciò che il giocatore già si aspetta.
Sarebbe un tipo di arte molto noiosa, limitata al mostrare sempre ciò che si vuole vedere. Considerato il portfolio di Yoko Taro, lui prima di tutti capisce quanto “ferire” il giocatore sia utile in una narrazione.
Perché queste affermazioni?
Yoko Taro è sempre stato e sempre sarà un catastrofista. Non è facile capire se interpreti un personaggio o meno ma si nota come ogni sua uscita risulti esagerata, quasi al punto della parodia. Per un personaggio come lui è persino strano non aver detto “le IA ci uccideranno tutti”. Probabilmente lo ha pensato, tutti gli scrittori di fantascienza sotto sotto ci pensano un pochino.
Il presente videoludico che Yoko Taro riporta è catastrofistico, soprattutto nel contesto di una panorama che è ancora in grado di premiare team piccoli che, con pazienza e una giusta gestione delle risorse, consegnano capolavori o che, dall’altro lato, rimaneggia titoli del passato per rendere omaggio ai suoi creatori.
Lo scrittore e autore di videogiochi giapponese è però molto noto per essere sempre molto esagerato, oltre che un grandissimo pessimista. Il discorso sulle IA è destinato a continuare e dobbiamo continuarlo, sia per chi è pro che per chi è contro. Tuttavia, forse Yoko Taro non è la persona più adatta da ascoltare in questi casi.