gal guardians servants of the dark recensione cover

Il nostro articolo “Servants of the Dark Recensione” inizia col botto: Inti Creates conferma il suo periodo prolifico sfornando un nuovo titolo, Gal Guardians Servants of the Dark, sequel diretto di Gal Guardians: Demon Purge, che si ripropone di fondere elementi collaudati della recente storia dello studio.

Parliamo principalmente della componente metroidvania, che ha fatto la fortuna dei due capitoli di Bloodstained: Curse of the Moon (qui la recensione del primo), e dei personaggi della serie Gal Gun. Vediamo come se la sono cavata nella nostra recensione di Gal Guardians Servants of the Dark!

gal guardians servants of the dark recensione storia
I personaggi di Gal Guardians Servants of the Dark sono protagonisti di una narrazione che non si prende mai troppo sul serio.

Gal Guardians Servants of the Dark Recensione – Un viaggio demoniaco

Come il suo predecessore, Gal Guardians Servants of the Dark ci mette nei panni di una coppia di personaggi, in questo caso le sorelle Kirika e Masha, fedeli servitrici del demone Maxim, di ritorno al castello dopo una meritata vacanza.

Il ritorno a casa non andrà esattamente come previsto, dal momento che assisteranno al tradimento di una collega in favore del potente demone Lyzenborg e alla completa sconfitta del loro sovrano. O forse no?

Maxim sopravvive infatti sotto forma di teschio fluttuante e le sorelle dovranno accompagnarlo in giro per il mondo alla ricerca delle sue ossa, sparpagliate dalla violenza dello scontro e assorbite da altri demoni, allo scopo di ripristinare il suo potere e sconfiggere il rivale.

Durante il viaggio i tre incontreranno svariati servitori e alleati di Maxim, e avranno modo di mettere alla prova la loro lealtà in un momento di difficoltà, il tutto nel contesto di un titolo che tuttavia non mette certo la narrazione al centro dell’esperienza di gioco.

Un mondo ampio e interconnesso

Come da tradizione del genere metroidvania è infatti l’esplorazione del mondo a farla da padrona, proponendo una mappa composta da vari biomi ben distinti, ciascuno dei quali con un proprio tema a livello di ambientazione e nemici presenti.

L’esplorazione di ogni area non potrà essere completata durante la prima visita, dal momento che avremo spesso bisogno di abilità sbloccate successivamente prima di poter visitare ogni anfratto della mappa, anche nelle zone di livello più basso, costringendo spesso a una dose forse eccessiva di backtracking, dal momento che il viaggio rapido è presente ma inizialmente molto limitato.

Qui interviene però una delle particolarità più evidenti di un titolo che per il resto segue abbastanza fedelmente la strada tracciata da altri esponenti del genere. Parliamo del sistema di livellamento dei personaggi, e più nello specifico, di come esso sia connesso all’acquisizione di abilità necessarie per l’esplorazione.

Tali abilità sono solitamente strettamente collegate completamento di specifiche fasi della storia, siano esse la sconfitta di un boss o il raggiungimento di una determinata area, in modo da controllare con precisione quali luoghi il giocatore possa raggiungere in qualsiasi momento.

Gal Guardians Servants of the Dark segue invece una strada diversa, con fortune alterne; le protagoniste ottengono infatti abilità di combattimento ma anche di movimento salendo di livello, meccanica legata all’offerta di un certo numero di ossa di Maxim al suo trono.

Le ossa vengono droppate abbastanza facilmente dai nemici ma loro numero è limitato non solo a livello generale, ma anche zona per zona. Questo significa che è possibile salire di livello semplicemente sconfiggendo nemici all’inizio di ogni zona, ottenendo dunque le abilità per raggiungere quella successiva prima di aver effettivamente sconfitto il boss del bioma attuale, rendendo la progressione a tratti molto confusionaria.

gal guardians servants of the dark recensione combattimento
La varietà di ambientazioni e nemici in Gal Guardians Servants of the Dark è abbastanza piacevole

Due sono meglio di una

Gal Guardians Servants of the Dark adotta un sistema di combattimento fortemente basato sul doppio personaggio; Kirika e Masha hanno infatti stili e abilità distinti, la prima è specializzata nell’uso di armi da fuoco e quindi nel combattimento a distanza, mentre la seconda combatte corpo a corpo con una frusta ed è in grado di utilizzare abilità elementali che hanno anche rilevanza in specifici puzzle ambientali.

E’ possibile cambiare da un personaggio all’altro in qualsiasi momento tramite la pressione di un tasto, e i PS delle due sono separati. E’ inoltre presente una modalità co-op locale, che a breve dovrebbe diventare anche online, che permette a due giocatori di controllare entrambe le sorelle in contemporanea.

Le differenze tra le due includono anche le armi secondarie a loro disposizione; trattasi di armi generalmente droppate dai nemici o acquistate nei negozi le cui abilità sono generate casualmente e che permettono di concedere varietà a un sistema di combattimento che rimane piuttosto semplice.

Lo spazio in inventario è tuttavia limitato, e il drop rate molto alto causa spesso problemi da questo punto di vista. Le armi possono infatti essere scartate una ad una oppure fuse con altre uguali per potenziarle, a patto di affrontare il backtracking necessario a tornare al castello.

Entrambi i processi sono relativamente lunghi e noiosi, e anche alla difficoltà più alta lasceranno ben presto il posto alla ben più immediata pratica di continuare l’esplorazione ignorando le armi lasciate a terra.

gal guardians servants of the dark recensione boss
I combattimenti contro i boss sono tra i momenti più riusciti di Gal Guardians Servants of the Dark.

Conclusione

Gal Guardians Servants of the Dark è indubbiamente un buon metroidvania, capace di offrire un’esperienza di gioco completa e anche qualche ora di divertimento in co-op locale, una tipologia di gioco che l’industria sembra aver dimenticato.

Purtroppo, pur migliorando il predecessore in praticamente ogni aspetto, rimane la sensazione di trovarsi davanti a un titolo che gestisce bene aspetti solitamente più complessi, come gli eccellenti combattimenti contro alcuni boss, per poi cadere su problematiche apparentemente più semplici e immediate come la gestione dell’inventario.

Gal Guardians Servants of the Dark è disponibile per PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox Series X|S e PC. Se sei interessato all’acquisto del gioco, puoi farlo seguendo questo link su Steam!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *