Il momento è arrivato. Dopo decenni di avventure, dungeon, spade leggendarie e principesse da salvare, è giunta l’ora di rispondere a una delle domande più dibattute tra i fan di The Legend of Zelda: qual è il miglior gioco della saga?
Ma attenzione: questa non è una tier list qualunque, non è una raccolta di voti freddi e classifiche algoritmiche. È un viaggio emozionale, un’odissea personale che attraversa quasi quarant’anni di storia videoludica.
Una premessa doverosa: non esiste uno Zelda brutto. Ogni capitolo ha lasciato un’impronta, ogni gioco ha avuto un suo valore. Ma se proprio dobbiamo metterli in ordine, lo faremo con passione, memoria e rispetto.
Preparati quindi: questa è la classifica definitiva dei giochi di The Legend of Zelda, dal meno eccezionale fino al vertice assoluto del capolavoro.
The Faces of Evil, Zelda: The Wand of Gamelon, Zelda’s Adventure (CD-i)
I tre titoli per Philips CD-i sono spesso considerati le pecore nere della saga. Nati da un accordo tra Nintendo e Philips per lo sviluppo di giochi sulla loro console, questi Zelda non sono stati creati dagli sviluppatori storici della saga, e si vede.
Animazioni da incubo, gameplay confuso, comandi poco responsivi: tutto contribuisce a renderli una parodia involontaria dell’universo di Zelda. Tuttavia, rappresentano una parte della storia videoludica e sono diventati oggetti di culto per collezionisti e curiosi.
Curiosità:
- “Zelda: The Wand of Gamelon” è stato uno dei primi giochi dove Zelda è la protagonista giocabile.
- I filmati animati, criticatissimi, sono diventati virali come meme e video ironici su YouTube.

Il primo Zelda con protagonista femminile
Nonostante tutto, Wand of Gamelon e Zelda’s Adventure vantano una primizia: per la prima volta, Zelda è la protagonista giocabile. Una nota positiva che, seppur affondata nel mare del trash, merita di essere ricordata.
Link’s Crossbow Training nella classifica definitiva
Questo spin-off per Wii nasce come esercizio tecnico per promuovere il Wii Zapper, l’accessorio a forma di fucile per la console. Ambientato nel mondo di Twilight Princess, si tratta di uno shooter su rotaie, con livelli brevi e obiettivi arcade.
Pur non essendo un vero Zelda, riesce comunque a divertire con la sua immediatezza e offre un’occasione per esplorare ambienti noti da un’altra prospettiva.
Curiosità:
- Il gioco si completa in poco più di un’ora.
- Alcuni fan sperano ancora in una versione VR o un seguito più ambizioso.
Zelda II: The Adventure of Link
L’episodio più sperimentale della serie. Dopo il successo del primo Zelda, Nintendo decise di cambiare completamente direzione, introducendo una visuale laterale, elementi da RPG e combattimenti a scorrimento.
Il gioco è difficile, spesso punitivo, ma estremamente ambizioso. L’introduzione dell’esperienza, della magia e di un sistema di progressione anticipa molte delle evoluzioni che la saga avrebbe esplorato in futuro.
Curiosità:
- Il gioco contiene i primi accenni a concetti come “Dark Link”, poi ripresi in titoli futuri.
- In Giappone era uscito su Famicom Disk System con salvataggi su floppy.
Echoes of Wisdom per The Legend of Zelda Classifica Definitiva
Zelda diventa finalmente protagonista di un’avventura originale. Con uno stile grafico simile al remake di Link’s Awakening, Echoes of Wisdom permette alla principessa di creare oggetti e risolvere enigmi in modi inediti.
Tuttavia, l’impressione è quella di un primo esperimento, piacevole ma limitato, che apre a futuri sviluppi più maturi e complessi.

The Legend of Zelda Phantom Hourglass
Il primo Zelda per Nintendo DS introduce controlli touch e continua la storia di Wind Waker. Il gioco ha un grande fascino stilistico, ma viene penalizzato dalla ripetizione del dungeon centrale e da un sistema di controllo che limita il dinamismo.
Curiosità:
- Celebre l’enigma che richiede di chiudere fisicamente la console per risolvere un puzzle.
- Il titolo ha introdotto una meccanica a tempo per esplorare il Tempio del Re del Mare, creando tensione ma anche frustrazione nei giocatori meno pazienti.
The Legend of Zelda Four Swords Adventures
Questo capitolo per GameCube propone una formula cooperativa interessante, dove fino a quattro giocatori possono affrontare dungeon e risolvere enigmi sfruttando il concept dei quattro Link colorati. Il gioco è creativo e offre dinamiche uniche, ma è fortemente penalizzato dalla sua natura tecnica.
Servono più Game Boy Advance e cavi di collegamento per goderselo appieno, rendendolo difficilmente accessibile. Giocato da soli, perde gran parte del suo potenziale.
Curiosità:
- Alcune sequenze del gioco usano prospettive multiple tra TV e GBA, anticipando forme di gameplay asincrono che diventeranno comuni anni dopo.
- È uno dei pochi Zelda con una forte componente “party game”.
Triforce Heroes classifica The Legend of Zelda
Un Zelda atipico che punta tutto sulla cooperazione. Triforce Heroes, uscito su Nintendo 3DS, propone un’esperienza pensata per tre giocatori contemporaneamente. Ogni giocatore controlla un Link diverso e i puzzle sono costruiti per essere risolti con la collaborazione dei tre protagonisti. Il fulcro del gameplay ruota attorno al “Totem” (una meccanica in cui i Link si impilano) e all’utilizzo di costumi che conferiscono poteri specifici, come tiri di fuoco, tripli colpi di spada o l’abilità di camminare sull’acqua.
Purtroppo, il gioco soffre di diversi problemi: il matchmaking online è spesso lento e frustrante, la campagna in singolo è monotona e l’assenza di una storia coinvolgente pesa sull’esperienza generale. È un titolo interessante, ma che sembra più un esperimento che un vero Zelda.

Curiosità:
- È uno dei pochissimi Zelda dove Link non è chiamato a salvare Zelda, bensì a liberare una principessa colpita da una maledizione… di brutto gusto (un outfit inguardabile).
- Il tono è volutamente più leggero e umoristico, con dialoghi strampalati e costumi bizzarri.
- Gli sviluppatori hanno confermato che il multiplayer locale era il focus primario del design.
The Legend of Zelda Spirit Tracks
Spirit Tracks è il secondo capitolo della serie su Nintendo DS e riprende le meccaniche di Phantom Hourglass, correggendone alcuni difetti. Una delle novità più apprezzate è la presenza di Zelda come spirito guida: per la prima volta, la principessa partecipa attivamente all’avventura, possedendo armature per aiutare Link nei dungeon.
L’esplorazione del mondo però è vincolata ai binari del treno che Link guida, riducendo drasticamente il senso di libertà tanto caro alla serie. Se all’inizio viaggiare per la mappa è piacevole, con il tempo la ripetitività delle tratte e l’obbligo di seguire percorsi fissi diventa un limite frustrante.
Curiosità:
- Zelda mostra un lato ironico e simpatico, rompendo gli stereotipi della principessa da salvare.
- Le musiche, eseguite con strumenti a fiato, riflettono il tema del treno e sono tra le più vivaci dell’intera saga.
- Il flauto di Pan (lo “Spiritoflauto”) si suona realmente con il microfono della console.
The Legend of Zelda The Minish Cap
Sviluppato da Capcom, The Minish Cap è un capitolo per Game Boy Advance che racconta un’avventura nuova e fiabesca. Il gioco introduce gli esserini Minish, minuscoli abitanti del mondo che Link può raggiungere rimpicciolendosi grazie al cappello magico Ezlo, che funge anche da spalla parlante.
Il titolo brilla per colori, animazioni fluide, dungeon fantasiosi e uno stile visivo vivace e allegro. Tuttavia, si tratta di un’avventura relativamente breve, priva dell’epicità e della struttura ramificata dei titoli più grandi della serie.
Curiosità:
- Introduce il villain Vaati, uno dei pochi antagonisti principali che non è Ganon.
- Fu il primo Zelda ad assegnare ufficialmente al berretto verde un’origine narrativa.
- È parte della “trilogia Four Swords”, insieme a Four Swords e Four Swords Adventures.
The Legend of Zelda (NES)
Il titolo che ha dato il via a tutto. Pubblicato nel 1986, The Legend of Zelda ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi introducendo un concetto allora innovativo: la libertà di esplorazione. Nessuna guida, nessuna indicazione chiara. Solo tu, la mappa, e la tua curiosità.
Pur essendo ormai datato nel comparto tecnico, il primo Zelda resta un capolavoro storico. È difficile da approcciare oggi senza una guida, ma all’epoca rappresentava la quintessenza del mistero e dell’avventura.
Curiosità:
- Fu uno dei primi giochi per NES a includere una batteria per salvare i progressi.
- Shigeru Miyamoto si ispirò alle sue esplorazioni da bambino nei boschi e nelle grotte della campagna giapponese.
- Il gioco è stato più volte omaggiato nei titoli successivi, soprattutto in Breath of the Wild.
Oracle of Ages & Oracle of Seasons
Due giochi separati ma strettamente connessi, sviluppati da Capcom per Game Boy Color. Oracle of Seasons punta sull’azione, Oracle of Ages sugli enigmi. Giocandoli entrambi e collegandoli con un sistema di password si accede al vero finale, sbloccando un’epica battaglia contro Ganon.
La qualità dei dungeon, la varietà di ambientazioni e la profondità delle meccaniche temporali e stagionali rendono questi due titoli tra i migliori esempi di cosa si possa fare con un hardware limitato.
Curiosità:
- Originariamente il progetto prevedeva una trilogia ispirata ai tre pezzi della Triforza, ma fu ridotta per complessità tecnica.
- È uno dei rari casi in cui un gioco di Zelda permette il trasferimento dei dati da un titolo all’altro.
- Voci di corridoio vogliono un remake in lavorazione in stile Link’s Awakening per Switch.
A Link Between Worlds
Un sorprendente ritorno su 3DS. A Link Between Worlds riprende la mappa di A Link to the Past, ma con una nuova meccanica: Link può fondersi nei muri e muoversi in 2D lungo le superfici.
Il ritmo è veloce, la libertà di scelta nell’ordine dei dungeon è totale, e il sistema di noleggio degli oggetti incentiva l’esplorazione. Un tributo e una rivoluzione insieme.
Curiosità:
- Primo Zelda con struttura davvero open-ended: i dungeon possono essere affrontati in qualsiasi ordine.
- Il personaggio di Ravio, venditore misterioso, si rivela una figura chiave in un sorprendente colpo di scena.
The Legend of Zelda Skyward Sword
Il primo gioco della cronologia di Zelda. Skyward Sword racconta la genesi della Master Sword e dell’eterna lotta tra bene e male. Introduce meccaniche motion control che dividono l’opinione pubblica.
Narrativa eccellente, ambientazione originale nel cielo, dungeon raffinati e personaggi memorabili: un titolo che migliora col tempo e con la versione HD.
Curiosità:
- Fi, la spirito della spada, ha diviso i fan per il suo ruolo didascalico ma è diventata una figura iconica.
- Il gioco introduce Demise, l’origine maledetta di Ganon.
Le origini della Triforza
Questo capitolo approfondisce la genesi della Master Sword, della Dea Hylia e del ciclo eterno tra Link, Zelda e Ganon. È qui che la cronologia prende davvero forma.
The Legend of Zelda Twilight Princess
Un Zelda maturo, cupo, quasi gotico. Link si trasforma in lupo, esplora un mondo diviso tra luce e ombra, e affronta una delle versioni più intriganti di Ganondorf.
Dungeon vasti, combattimenti profondi, e Midna come spalla carismatica. Una delle esperienze più solide e cinematografiche della saga.
Curiosità:
- Midna è uno dei personaggi più amati dai fan per il suo arco narrativo complesso e il suo sarcasmo tagliente.
- Il gioco fu lanciato in contemporanea su GameCube e Wii, con un Link mancino in una versione e destrorso nell’altra.
The Wind Waker
All’uscita, il cel-shading divise la fanbase. Oggi è uno degli Zelda più amati. Un mondo aperto di isole da esplorare in barca, un Ganondorf tragico e riflessivo, e una colonna sonora epica.
La versione HD ha migliorato i tempi di navigazione, rendendo l’esperienza ancora più godibile. Un’avventura poetica tra onde e vento.
Curiosità:
- Lo stile grafico cel-shading ha garantito al gioco un invecchiamento visivo impeccabile.
- Il Ganondorf di Wind Waker è forse il più umano e malinconico della saga.
The Legend of Zelda Link’s Awakening
Un sogno malinconico nato su Game Boy. Nessuna Zelda, nessuna Hyrule: solo un’isola misteriosa e un finale che commuove. Link’s Awakening osa, emoziona e sorprende.
Il remake per Switch mantiene la magia originale, arricchendola con una direzione artistica da diorama.
Curiosità:
- Primo Zelda con riferimenti ad altri franchise Nintendo, come Mario e Kirby.
- La trama è ispirata a Twin Peaks, secondo gli stessi sviluppatori.
A Link to the Past
Il prototipo di tutti gli Zelda moderni. Due mondi da esplorare, dungeon intricati, oggetti iconici. È l’equilibrio perfetto tra azione, avventura ed enigma.
Un titolo seminale che ha definito un genere. Ogni pixel di Hyrule risuona ancora oggi.
Curiosità:
- Introdusse il concetto di “Mondo Oscuro”, diventato un archetipo nei giochi successivi.
- La Master Sword fa qui la sua prima, vera apparizione leggendaria.
Majora’s Mask
Un’esperienza unica, quasi psicologica. Tre giorni per salvare il mondo, un ciclo temporale da decifrare, maschere che trasformano il gameplay.
Oscuro, toccante, profondo. Majora’s Mask è un viaggio esistenziale, una parabola sull’attaccamento, la perdita e il tempo.
Curiosità:
- Riutilizza il motore grafico e gli asset di Ocarina of Time, ma con una narrativa e struttura radicalmente diverse.
- Alcuni fan credono che il gioco rappresenti le cinque fasi del lutto.
Tears of the Kingdom
Il seguito diretto di Breath of the Wild amplia tutto: cielo, sotterranei, costruzioni. Link ora può creare veicoli, manipolare strutture, esplorare un mondo ancora più vivo.
Dungeon più elaborati, narrazione più forte. Un titolo mastodontico che mostra quanto sia viva la creatività della saga.
Curiosità:
- L’Ultramano è ispirato al “braccio magnetico” dell’antico gioco Arm Robot di Nintendo.
- I templi tornano con una struttura più chiara, dopo l’approccio libero dei sacrari.
The Legend of Zelda Ocarina of Time
Il salto nel 3D perfetto. Ocarina of Time ha ridefinito l’action adventure, inventato il targeting nei combattimenti e dato vita ad alcuni dei dungeon più amati di sempre.
Epico, emozionante, ancora oggi giocabilissimo. Un classico che ha formato generazioni.
Curiosità:
- Primo Zelda in 3D, ha gettato le basi per tutto il design videoludico dell’epoca moderna.
- La musica dell’Ocarina è diventata iconica: ogni canzone ha una funzione magica nel gameplay.
Breath of the Wild
Il capolavoro moderno. Breath of the Wild rompe gli schemi: ogni montagna è scalabile, ogni oggetto può diventare un’arma, ogni enigma ha decine di soluzioni.
Più che un gioco, è un linguaggio. Il mondo è vivo, la libertà è totale, e l’avventura è personale. Un nuovo standard per il game design.
Curiosità:
- Oltre 120 sacrari, ognuno con una sfida diversa, sostituiscono i classici dungeon.
- La fisica emergente ha ispirato migliaia di video creativi e meme virali.
Per la Classifica Definitiva quale è il tuo Zelda preferito?
Siamo arrivati alla fine di questo lungo, meraviglioso viaggio nella storia di The Legend of Zelda.
Abbiamo scalato montagne, navigato mari, affrontato dungeon oscuri e sfidato il tempo stesso.
Ma ora, tocca a voi: qual è il vostro Zelda del cuore? Quale gioco vi ha fatto innamorare della saga?
Lasciate un commento qui sotto, condividete la vostra classifica e fateci sapere se siete d’accordo… o se ribaltereste tutto!
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E ricordate:
È pericoloso andare da soli… portate con voi un controller.
Che la Triforza sia con voi!