Forever Skies Recensione ambientazione

Qualche mese fa vi ho parlato della demo di un interessante survival, Forever Skies, dando pareri molto positivi sull’esperienza iniziale. Ora il gioco è finalmente uscito, sia su console che su PC (dove era in early access già da un annetto ma è ora arrivato alla 1.0).

VI invito a dare una rapida lettura alla mia anteprima che potete trovare qui, in quanto la recensione nasce come seguito diretto di quell’esperienza e potrei sorvolare su alcuni dettagli già discussi. Generalmente, il titolo si è rivelato essere abbastanza in linea con le mie aspettative, confermandosi come un survival solido seppur a tratti può risultare un po’ ripetitivo.

Forever Skies Recensione

L’incipit di Forever Skies è molto affascinante. Il protagonista arriva su una terra post-apocalittica, il quale suolo è invivibile e irraggiungibile a causa di un gas tossico che ha portato l’umanità a emigrare in una colonia spaziale.

L’obiettivo è trovare la cura per una malattia che si sta diffondendo sulla colonia e per farlo bisognerà ripercorrere i passi della precedente spedizione, misteriosamente scomparsa. Lo sviluppo di questa storia non è niente di particolarmente memorabile ma tanto basta per far brillare il vero punto di forza del concept: l’ambientazione.

Per esplorare le rovine del mondo si potrà solamente volare tra antenne e piccole isolette artificiali costruite dagli ultimi sopravvissuti nel mentre il gas tossico sembra sempre sul punto di inghiottire tutto e ogni struttura sul punto di crollare.

Il gioco riesce a dare la costante sensazione di rovina e degrado, senza tuttavia puntare pesantemente su una difficoltà eccessiva per la sopravvivenza. A modalità normale è infatti molto semplice sopravvivere, per quanto richieda una metodica pianificazione nell’utilizzo dei vari strumenti disponibili. 

Cito questo dettaglio nel mentre discuto l’atmosfera perché lo trovo essenziale per ottenere il mood a cui punta Forever Skies. Il gioco cerca di trasmettere solitudine e degrado ma risulta un’esperienza tutto sommato molto rilassante, con dei pericoli e qualche momento in cui ti tiene all’erta, ma senza mettere mai troppo in difficoltà.

Forever Skies Recensione esplorazione sotto gas
I punti più stressanti arrivano quando bisogna esplorare le zone velenose, tuttavia è molto semplice ripristinare l’ossigeno.

Subnautica in volo?

Il gameplay effettivo di Forever Skies gira tutto attorno all’aeronave ottenuta nel prologo. Il primo obiettivo del gioco è ripararla e per proseguire di zona in zona sarà necessario migliorarla, fungendo quasi da secondo personaggio a cui badare, dato che serve anche rifornirla di carburante e ripararla.

La nave fa da base mobile per le esplorazioni personali nonché da principale stazione dalla quale pescare cibo, raccogliere acqua e costruire nuovo equipaggiamento. Il loop è quindi: prendi la nave, vai su un’isola che ti interessa, esplori, torni alla nave, usi le risorse per costruirti strumenti e cibo, potenzi la nave, prosegui alla prossima isola.

Il paragone più facile da fare è quello con Subnautica, tuttavia la nave dei Forever Skies è molto più centrale sin dalle prime ore di gioco e la modalità costruzione della base è completamente legata ad essa.

Personalmente ho apprezzato moltissimo la formula di Forever Skies. Non fa nulla di eclatante, ma legando il progesso alla nave riesce ad evitare di incorrere in quelli che sono spesso i principali scogli che mi portano ad abbandonare i survival.

Forever Skies Recensione sottocoltre
L’ambientazione sa essere molto interessante, principalmente nelle isole principali

Si tratta di un gusto personale, quindi specificherò meglio di cosa parlo in caso voi siate di opinione opposta e vogliate vedere questo lato del gioco come un difetto. Essenzialmente l’esplorazione non arriva mai ad un punto in cui ci si allontana troppo dalla base e bisogna fermarsi per costruirne un’altra.

Allo stesso momento non c’è mai troppo panico dovuto all’essere a distanza eccessiva da una zona sicura, né il bisogno di perdersi troppo tempo nel costruire nuove sezioni dell’aeronave. Io personalmente odio la sezione “Builder” dei survival quindi ho apprezzato il poterci interagire solo il necessario. 

Per esempio, non siamo in un caso simile a quello di The Forest dove ad ogni esplorazione seguiva una lunga sessione di gioco dedicata solamente alla costruzione di una casa, di un recinto, di un falò eccetera, eccetera…

Sotto questo punto di visto Forever Skies potrebbe deludere i fan dell’approccio più vicino al costruire una propria capanna che hanno tanti altri giochi del genere. Infatti la nave deve essere bilanciata , avendo un peso trasportabile aumentabile ma comunque limitato.

Non è l’obiettivo dell’esperienza costruirsi un enorme nave spaziale che possa fungere da villa di lusso, anzi è controproducente.

Forever Skies Recensione crafting
Il crafting è ovviamente essenziale in Forever Skies, l’housing invece è quasi completamente opzionale

Qualche problemino

Come avrete già potuto capire, ho molto apprezzato la mia esperienza con Forever Skies. L’ho giocato quasi interamente in cooperativa e devo dire che il supporto alla campagna coop è molto ben fatto e da valore a un titolo che comunque è godibilissimo anche in singolo.

Detto questo, ci sono vari problemi che limitano il progetto dal raggiungere l’eccellenza. Il primo riguarda l’ottimizzazione. Su Playstation 5 ho trovato impossibile giocare in Qualità, non tanto per il framerate (che comunque soffre molto anche in performance) quanto per un delay dei comandi molto fastidioso e strano da vedere in un gioco console.

Altro difetto sta nella monotonia di tante isole minori, specie nelle primee ore di gioco. Non ci ho messo molto a capire che tanti dei punti d’interesse nella mappa fossero dei copia-incolla di altri che avevo già esplorato. Sono utili nel caso servano delle risorse extra ma offrono poco, se non nulla, di nuovo in caso si scelga di esplorarle, un peccato considerando che va a infrangersi l’immersione, perlomeno la mia.

Forever Skies è un bel survival che si pone in una posizione particolare. Non ha un focus sulla difficoltà come un Don’t Starve e utilizza solo parzialmente la parte “builder” che caratterizza tanti giochi del genere. Di contro ha un’ottima atmosfera e utilizza l’aeronave per proporre dell’esplorazione molto interessante.

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