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Economia

Stellantis lancia l’allarme sul futuro dell’automotive in Europa

“Non c’è più tempo per ritardi”. A dirlo è Antonio Filosa, ceo di Stellantis, intervistato dal Sole 24Ore, che lancia un chiaro monito sull’urgenza di rivedere le regolamentazioni europee per rilanciare la produzione automobilistica e sostenere il mercato. Filosa sottolinea come il futuro dell’automotive in Europa dipenda in larga misura dalle scelte normative dell’Unione europea, chiedendo misure immediate su Co2 e maggiore flessibilità per i produttori.

Secondo il ceo, la situazione più critica riguarda i veicoli commerciali leggeri. Nel 2024 il settore ha immatricolato due milioni di unità, ma quest’anno la stima indica una perdita di 350mila veicoli, pari a due stabilimenti chiusi e 50mila posti di lavoro nell’intera filiera industriale. Filosa spiega che il calo è principalmente legato alle regolamentazioni attuali, che obbligano i produttori a vendere una quota eccessiva di furgoni elettrici, non richiesti dal mercato a causa dei costi di gestione ancora elevati.

Il ceo di Stellantis evidenzia anche come i target europei sulle emissioni per le auto non siano realistici. Secondo Filosa, occorre favorire la sostituzione del parco auto circolante, che conta 230-240 milioni di unità in Europa con un’età media di 12 anni, introducendo incentivi per vetture nuove e una maggiore varietà di motorizzazioni. Inoltre, la neutralità tecnologica dovrebbe considerare anche motorizzazioni ibride o range extended, non solo veicoli ad alta elettrificazione.

Le parole di Filosa hanno trovato immediato sostegno anche nel governo italiano. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in collegamento con l’Adnkronos al forum Teha di Cernobbio, ha dichiarato di condividere pienamente le posizioni del ceo di Stellantis. Urso ha aggiunto che l’Europa deve rivedere il Green Deal e le politiche ideologiche attuali per garantire la competitività dell’industria automobilistica europea. L’intervento di Stellantis conferma così l’urgenza di un ripensamento delle normative europee per il settore automotive, fondamentale per salvaguardare posti di lavoro e produzione industriale.

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