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Attualità

Dalai Lama compie 90 anni: «Dopo la mia morte sarà nominato un successore»

Il 2 luglio 2025, durante un incontro a McLeod Ganj (India), sede della diaspora tibetana, Tenzin Gyatso ha dichiarato con fermezza che, alla sua morte, verrà nominato un successore per garantire la prosecuzione della guida spirituale tibetana.

“Affermo che l’istituzione del Dalai Lama sarà perpetuata”

Gaden Phodrang Trust: autorità esclusiva

Il Dalai Lama ha ribadito che solo l’Ufficio Gaden Phodrang Trust, da lui istituito, avrà l’autorità di riconoscere la sua reincarnazione futura. Il processo dovrà rispettare le tradizioni buddhiste, senza ingerenze esterne, in particolare da parte della Cina .

La reincarnazione fuori dalla Cina

Nel suo libro Voice for the Voiceless, pubblicato a marzo 2025, il leader spirituale ha specificato che la sua futura reincarnazione nascerà nel “mondo libero”, al di fuori della Cina, per preservare l’indipendenza spirituale dall’influenza cinese.

Tensione con Pechino

La Cina, che sostiene di aver ereditato il diritto di designare la reincarnazione tramite rituali come l’urna d’oro, ha respinto le dichiarazioni del Dalai Lama, definendolo un “politico esiliato” senza diritto a scegliere il successore. L’annuncio rischia di accentuare la frattura tra il governo cinese e la comunità tibetana in esilio.

Significato storico e geopolitico

L’annuncio del Dalai Lama dissolve l’incertezza sull’istituzione religiosa:

  • conferma la volontà di continuare la tradizione del Dalai Lama;
  • ridisegna le regole del successore, stabilendo criteri chiari e indipendenti dalla Cina;
  • sottolinea un messaggio simbolico potente all’Occidente, all’India e alla comunità tibetana globalmente.

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