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Prima volta in Italia: bimba di 6 mesi salvata a Torino con doppio trapianto innovativo
Trapianto record a Torino: bimba di 6 mesi salvata con fegato della mamma e autotrapianto vena
A Torino, una neonata di sei mesi è stata salvata grazie a un intervento chirurgico senza precedenti: trapianto di parte del fegato donato dalla madre e autotrapianto della vena porta. L’operazione, eseguita alla Città della Salute e della Scienza, segna un nuovo traguardo nella medicina pediatrica italiana.
Intervento senza precedenti alla Città della Salute e della Scienza
Torino, 29 giugno 2025 – Nei giorni scorsi, presso la Città della Salute e della Scienza di Torino, una bimba di meno di 6 mesi e poco più di 5 kg è stata sottoposta a un intervento salvavita mai effettuato prima in Italia. I medici hanno eseguito un trapianto di parte del fegato donato dalla madre e, contemporaneamente, un autotrapianto della vena porta, utilizzando la vena giugulare della piccola per sostituire quella originaria, ormai indurita e ristretta.
La diagnosi e il peggioramento delle condizioni
La bambina, nata a fine dicembre, era affetta da una rara malformazione delle vie biliari. Ad aprile, è arrivata al Pronto soccorso dell’ospedale Infantile Regina Margherita in condizioni critiche: soffriva di grave insufficienza epatica, ittero severo e accumulo di liquido nell’addome. Dopo il ricovero, i medici hanno escluso la possibilità di interventi riparativi e l’hanno inserita nella lista nazionale per il trapianto di fegato pediatrico.
La scelta della donazione e la corsa contro il tempo
Dopo circa 20 giorni senza trovare un donatore idoneo, la situazione è precipitata. La madre 32enne ha deciso di offrire parte del suo fegato per salvare la figlia. In tempi rapidi sono stati completati gli accertamenti di idoneità e compatibilità, ottenute tutte le autorizzazioni necessarie dal Tribunale di Torino e dal Centro Nazionale Trapianti.
L’intervento: trapianto e autotrapianto simultanei
L’operazione, durata 13 ore presso il Centro Trapianto Fegato delle Molinette, è stata guidata dal professor Renato Romagnoli e dalla sua équipe. Dopo il prelievo della parte sinistra del fegato della madre, i chirurghi hanno riscontrato nella bimba un grave restringimento della vena porta. È stato quindi necessario sostituirla con la vena giugulare della stessa paziente, realizzando un autotrapianto che ha richiesto la collaborazione di numerosi specialisti e personale sanitario.
Decorso postoperatorio e ripresa
Il decorso postoperatorio è stato regolare per entrambe. La mamma è tornata a casa dopo soli sei giorni, mentre la bambina ha mostrato un miglioramento sorprendentemente rapido. A due settimane dall’intervento, è stata trasferita all’ospedale Regina Margherita per la riabilitazione nutrizionale.
Le dichiarazioni delle autorità
Federico Riboldi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte, ha sottolineato:
“Il grande gesto d’amore della mamma coniugato con l’eccellenza dei nostri professionisti sanitari ha reso possibile ciò che non lo sembrava essere più.”
Thomas Schael, commissario della Città della Salute, ha aggiunto:
“Una storia a lieto fine che ancora una volta diventa esempio delle eccellenze della nostra Città della Salute e della Scienza.”
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