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Perché lo stesso modello di scarpe costa di più o di meno. Cosa significano le sigle T1, T2, T3?

Quando si acquista un paio di scarpe, soprattutto online o nei marketplace di rivendita, può capitare di imbattersi in sigle come T1, T2, T3 riportate sull’etichetta interna, sulla scatola o nella descrizione del prodotto. Ma cosa significano davvero? E indicano la qualità della scarpa? In questo articolo facciamo chiarezza su un tema che genera spesso confusione tra consumatori e appassionati di sneakers.

T1, T2, T3: sigle non ufficiali per la qualità

Partiamo da un dato certo: le sigle T1, T2, T3 non sono uno standard universale per classificare la qualità delle scarpe. A differenza di alcuni brand tecnici che utilizzano queste lettere per distinguere livelli di prestazione o tipologie di suola, nella maggior parte dei casi si tratta di codici interni impiegati in fase di produzione, logistica o distribuzione.

Dove si trovano queste sigle?

Le sigle T1, T2, T3 possono comparire in:

  • Etichetta interna della scarpa (di solito sotto la linguetta)
  • Scatola originale, vicino al codice prodotto o al codice a barre
  • Descrizioni online, soprattutto nei marketplace o nei siti di rivendita (come StockX, GOAT, eBay, forum di sneakerhead)

Cosa possono indicare?

A seconda del contesto, T1, T2 e T3 possono riferirsi a:

  • Lotti di produzione differenti dello stesso modello
  • Canali di vendita (T1 = outlet o sample, T2 = retail standard, T3 = edizione limitata – secondo l’uso non ufficiale di alcuni rivenditori)
  • Vestibilità o taglie speciali (in alcuni casi, si producono versioni adattate a mercati o stock particolari)

Queste sigle non influenzano necessariamente la qualità del prodotto, che resta legata a fattori ben più concreti come i materiali utilizzati, la linea di appartenenza e il tipo di release (generica, limitata, premium).

Attenzione ai marketplace

Nei siti di rivendita, è possibile che i venditori usino le sigle T1, T2, T3 per distinguere tra versioni apparentemente identiche ma con provenienze o condizioni diverse. In questi casi, si tratta di una classificazione interna e non certificata, quindi è importante chiedere chiarimenti al venditore o confrontare le etichette prima dell’acquisto.

Come riconoscere la qualità di una scarpa?

Per capire se una scarpa è di alta qualità, conviene considerare:

  • Materiali impiegati (pelle pieno fiore, mesh tecnico, tessuti traspiranti, ecc.)
  • Tecnologie incluse (ammortizzazione avanzata, suole in gomma ad alta trazione, ecc.)
  • Prezzo di listino e canale di distribuzione
  • Tipo di release: Quickstrike (QS), Limited Edition (LE), General Release (GR)

Conclusione

In sintesi, se trovi la sigla T1, T2 o T3 su un paio di scarpe, sappi che non si tratta quasi mai di un’indicazione ufficiale sulla qualità. Piuttosto, può essere un codice di produzione o una classificazione interna utilizzata da alcuni rivenditori. Per valutare davvero la qualità di un modello, è sempre meglio informarsi sul tipo di materiali, sulla tecnologia utilizzata e sulla categoria a cui appartiene.

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