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Attualità

Teatro alla Scala: licenziata la maschera che gridò “Palestina libera” – Slc-Cgil chiede la revoca del provvedimento

Il Teatro alla Scala di Milano ha licenziato una giovane maschera, studentessa universitaria di 24 anni, per aver gridato “Palestina libera” durante un concerto tenutosi il 4 maggio 2025, alla presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’episodio è avvenuto in occasione di un evento privato organizzato per l’Asian Development Bank, con un pubblico selezionato e senza la presenza di giornalisti. ​

Le motivazioni del licenziamento

Secondo quanto riportato, la lavoratrice avrebbe abbandonato il posto assegnato nella Seconda Galleria per recarsi nella Prima Galleria, dove ha gridato lo slogan e tentato di esporre uno striscione pro-Palestina. Il provvedimento di licenziamento, firmato dal sovrintendente Fortunato Ortombina, sottolinea la violazione degli ordini di servizio e la perdita di fiducia nei confronti della dipendente. ​

Le reazioni sindacali

Il sindacato Cub Informazione & Spettacolo ha definito il licenziamento un “verdetto-ghigliottina”, esprimendo solidarietà alla lavoratrice e annunciando azioni sindacali in sua difesa. Il sindacato ha inoltre criticato la direzione del teatro per aver punito severamente un gesto di coscienza, in un contesto in cui milioni di giovani manifestano contro il conflitto in Gaza. ​

Anche la Slc-Cgil di Milano ha preso posizione, definendo il licenziamento “del tutto spropositato rispetto ai fatti contestati” e chiedendone l’immediata revoca. Il sindacato ha sottolineato l’importanza della libertà di pensiero e di espressione, diritti fondamentali da tutelare in ogni ambito lavorativo. ​

Il contesto politico e culturale

Il caso si inserisce in un clima di crescente tensione legato al conflitto israelo-palestinese e alle manifestazioni di solidarietà nei confronti della popolazione di Gaza. In Italia, diverse organizzazioni sindacali e culturali hanno annunciato iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica, tra cui la proposta di esporre uno striscione con la scritta “Cessate il fuoco, fermate i massacri” durante gli spettacoli del 6 e dell’11 giugno al Teatro alla Scala.

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