Attualità
A Nuoro il ricordo di Giovanni Falcone, Todde “Bisogna coltivare la memoria”

“Essere qui, oggi, significa coltivare la memoria e incoraggiare i valori di legalità e solidarietà. Siamo qui per ricordare Giovanni Falcone, la cui auto fu fatta saltare in aria con una vera e propria azione di guerra nel maggio del 1992, ma anche per trasformare il dolore in azioni concrete”. Così la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, che ha partecipato stamattina a Nuoro al progetto itinerante “Dal sangue versato al sangue donato”, un’iniziativa di sensibilizzazione sui temi dell’antimafia organizzata dall’associazione DonatoriNati della Polizia di Stato, alla presenza della vedova del caposcorta di Giovanni Falcone, Tina Montinaro.
“Non possiamo e non dobbiamo dimenticare che se le istituzioni repubblicane oggi sono salde lo dobbiamo anche al sacrificio di Giovanni Falcone, di sua moglie Candida Morvillo e dei tre agenti di scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro – ha aggiunto Todde – Vogliamo che a coltivare la memoria e a non smettere di chiedere giustizia siano anche le nuove generazioni, anche attraverso i valori che hanno ispirato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Fare in modo che il messaggio di Falcone “gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe degli altri uomini”, divenga un fatto concreto, un modo di essere, di intendere la nostra vita civile e politica”.
La manifestazione, che si è svolta in piazza Vittorio Emanuele dove è stata allestita l’autoemoteca dell’Avis per il prelievo di sangue ai donatori, è proseguita nella stessa piazza con il disvelamento della teca della Quarto Savona 15, che custodisce i resti della Fiat Croma su cui viaggiavano gli agenti di scorta del giudice Giovanni Falcone, per concludersi alla Camera di commercio, dove ha la presidente ha incontrato gli studenti.
La presidente Todde si è poi soffermata sui problemi attuali legati all’illegalità: “La nostra società non è al riparo dalla contaminazione mafiosa – ha sottolineato – Non siamo al riparo neanche in Sardegna ed è per questo che dobbiamo tenere sempre alta la guardia a partire dalle scuole. Forse il tempo degli attentati e delle stragi ce lo siamo lasciati alle spalle, ma il malaffare cammina su tante altre gambe: la corruzione, innanzi tutto, la droga, le rapine, gli omicidi, le intimidazioni. Noi non vogliamo un mondo di oppressi e oppressori ma un mondo libero in cui esercitare il nostro pensiero e coltivare i valori della pace e della legalità”.
-Foto xd4/Italpress-
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