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Economia

Dal 5 marzo entra in vigore l’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’Isee: un beneficio per le famiglie italiane

Dal prossimo mercoledì 5 marzo, una novità importante entrerà in vigore per le famiglie italiane. Il decreto della presidenza del Consiglio che attua la norma della manovra 2024, approvata a gennaio e pubblicata in Gazzetta Ufficiale a metà febbraio, permetterà infatti l’esclusione degli investimenti in titoli di Stato, come Btp, Bot, Cct, oltre ai buoni e ai libretti postali, dal calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) per importi fino a 50 mila euro.

Questa misura, voluta dal governo, ha l’obiettivo di stimolare gli investimenti delle famiglie italiane nei prodotti di debito pubblico, contribuendo allo stesso tempo a migliorare l’accesso ai bonus e in particolare all’assegno unico universale. Quest’ultimo, infatti, viene calcolato proprio in base al valore dell’Isee, e l’esclusione dei titoli di Stato permetterà a molte famiglie di beneficiare di un importo maggiore.

Secondo la relazione tecnica che accompagna il decreto, la misura avrà un impatto positivo sulle famiglie, con una previsione di maggiorazioni per l’assegno unico universale pari a 44 milioni di euro all’anno. L’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’Isee rappresenta un modo per dare un nuovo slancio all’acquisto di obbligazioni e titoli pubblici da parte delle famiglie, senza penalizzare chi ha investito in questi strumenti per garantire un reddito futuro o una sicurezza economica.

Questa novità arriva in un momento cruciale, in cui il governo intende alleggerire il carico fiscale per le famiglie a reddito medio-basso e rafforzare i sostegni alle politiche sociali, soprattutto in un periodo di incertezze economiche globali.

Per le famiglie che detengono titoli di Stato fino a 50 mila euro, l’esclusione avrà un effetto diretto nel determinare una riduzione dell’indicatore Isee, che tradotto in termini concreti si traduce in un aumento dell’importo dell’assegno unico universale. Questo aiuto economico rappresenta un sostegno concreto per milioni di famiglie, in particolare quelle con figli a carico.

Inoltre, questa modifica al calcolo dell’Isee potrebbe spingere molte famiglie a valutare positivamente l’acquisto di titoli di Stato, considerati strumenti sicuri per la gestione del risparmio. Con questa misura, quindi, non solo si vuole supportare le famiglie a livello di benefici sociali, ma anche stimolare la fiducia nel mercato dei titoli di Stato italiani, con effetti positivi per l’economia complessiva del paese.

L’introduzione di questa esclusione rappresenta un passo verso una riforma del sistema di welfare italiano che mira a rendere il supporto economico alle famiglie più mirato ed efficiente. L’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’Isee è solo una delle misure pensate per rilanciare il potere d’acquisto e sostenere l’equità sociale, con l’intento di ridurre le disuguaglianze e favorire le famiglie con redditi medi e bassi.

In sintesi, l’esclusione dei titoli di Stato dall’Isee offre un’importante opportunità per milioni di italiani, migliorando la loro situazione economica e, allo stesso tempo, incentivando l’investimento in debito pubblico, con effetti positivi per l’economia nazionale.

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