Economia
Pensioni Anticipate, Taglio agli Assegni e Nuove Aliquote: Cosa Cambia

La recente legge di Bilancio ha introdotto significative modifiche nel sistema pensionistico italiano, con effetti evidenti già nei primi sei mesi del 2024. Ecco un riassunto delle principali novità e dei loro impatti.
Calo delle Pensioni Anticipate
Nel primo semestre del 2024, l’INPS ha registrato 99.707 pensioni anticipate, una riduzione del 14,15% rispetto alle 116.143 pensioni anticipate dello stesso periodo del 2023. Questo calo riflette l’impatto delle nuove normative introdotte dalla legge di Bilancio, che hanno reso meno vantaggioso il ricorso alle pensioni anticipate.
Importi Medi delle Pensioni
Nel monitoraggio dei flussi di pensionamento, il numero totale di nuove pensioni (vecchiaia, anticipate, invalidità e superstiti) è stato di 376.919, con un importo medio di 1.197 euro al mese. Gli importi medi variano:
- Invalidità: 820 euro
- Vecchiaia: 892 euro
- Anticipate: 2.054 euro
Disparità di Genere nei Trattamenti Pensionistici
Le pensioni delle donne sono significativamente più basse rispetto a quelle degli uomini. Le pensioni liquidate alle donne nel primo semestre 2024 hanno un importo medio di 992 euro, ovvero il 30,58% in meno rispetto agli uomini, che ricevono in media 1.429 euro. Questo divario è dovuto anche al numero inferiore di pensioni anticipate per le donne e alla presenza di pensioni per superstiti, che generalmente hanno importi più bassi.
Nuove Aliquote e Riforma del Sistema
La legge di Bilancio 2024 ha introdotto nuove aliquote di rendimento per le pensioni. In particolare:
- Le pensioni per gli iscritti a diverse casse previdenziali, tra cui la Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (CPDEL) e la Cassa per le pensioni ai sanitari (CPS), sono ora calcolate con le aliquote previste nella legge.
- Le nuove aliquote non devono comportare un trattamento pensionistico superiore a quello determinato dalla normativa precedente.
Applicazione delle Nuove Regole
Le disposizioni delle nuove aliquote non si applicano ai soggetti che maturano i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2023, né ai casi di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età o di servizio. Per gli iscritti alla CPS e CPDEL che posticipano l’accesso al pensionamento, la riduzione del trattamento pensionistico può essere mitigata di un trentaseiesimo per ogni mese di posticipo.
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